Valquíria de 1958, com elenco de primeira grandeza e regência do
jovem Karajan, era dada como perdida
João Luiz Sampaio
Foi em 29 de abril de 1958. Alguns dos melhores intérpretes de
Wagner haviam subido ao palco do Scala de Milão para uma récita de A
Valquíria, comandados por Herbert Von Karajan. Estamos falando de
gente como Ludwig Suthaus, Leonie Rysanek, Hans Hotter, Birgit
Nilsson - e, não por acaso, essa noite sempre ocupou a imaginação
dos wagnerianos. O problema - o único registro disponível dessa
noite, feito para o rádio, perdeu-se. Até que, no ano passado, um
colecionador milanês procurou o selo IDIS perguntando se eles não
teriam interesse em lançar, por conta do centenário de Karajan, sua
Valquíria no Scala. A notícia caiu como uma bomba e, depois de
alguns meses de restauração, a gravação original do colecionador
chega às lojas.
Sim, aquela noite foi tudo aquilo que imaginávamos. Ainda nos
primeiros anos da carreira, Nilsson é uma Brünhilde jovem; Hotter
foi o Wotan por excelência da primeira metade do século 20 e, mesmo
que sua voz já estivesse um pouco envelhecida, demonstra uma
autoridade difícil de igualar no papel; difícil também é pensar em
um Siegmund tão intenso quanto o de Ludwig Suthaus, com um timbre
abaritonado, escuro; Leonie Rysanek é um furacão como Sieglinde...
Enfim, é um banquete para ouvidos wagnerianos - até entre as oito
valquírias, veja só quem está lá... a meio-soprano Christa Ludwig,
também engatinhando na carreira. Isso para não falar da
possibilidade de ouvir a contralto Jean Madeira como Fricka, papel
que se junta à galeria que já tinha Clitamnestra, na Elektra de
Strauss, e Erda, no Ouro do Reno, como dois pilares.
De Karajan, já havia duas versões disponíveis. A EMI tem em catálogo
um terceiro ato gravado em Bayreuth e, pela Deutsche Grammophon, ele
gravou o ciclo completo do Anel, com uma interpretação bastante
comentada pela escolha do elenco, composto por vozes mais leves que
de costume. Aqui, no entanto, sua leitura é bastante diferente, mais
enérgica e menos reflexiva, talvez, mas com toda a energia da
partitura sendo tirada da orquestra do Scala, soando
surpreendentemente à vontade no repertório alemão.
(©
Estadão)
MILANO: AL MUSEO TEATRALE ALLA SCALA LA MOSTRA “OMAGGIO A
PIERMARINI”
L’iniziativa,
una piccola ma preziosa anticipazione delle celebrazioni per il
bicentenario della morte di Giuseppe Piermarini, in programma a
Milano nel 2009, presenta 7 documenti - manoscritti, disegni,
incisioni, bozzetti - relativi al Teatro alla Scala, l’opera più
conosciuta dell’architetto, nato a Foligno nel 1734.
Fino al 2 febbraio 2009, al Museo Teatrale alla Scala di Milano
si terrà una piccola mostra dedicata al rapporto tra Giuseppe
Piermarini e il Teatro milanese, la sua architettura più famosa,
inaugurata nel 1778.
L’iniziativa è una preziosa anticipazione delle celebrazioni per il
bicentenario della morte di Piermarini, iniziate nel 2008, ma
destinate a svilupparsi in maniera più compiuta nel 2009 a Milano, a
Monza e a Foligno.
In particolare, il prossimo autunno, Milano dedicherà all’architetto
una grande antologica a Palazzo Reale nella quale si focalizzerà
l’attenzione sul ruolo del Piermarini nella trasformazione di Milano
in una città moderna, provvista di servizi, sensibile ai
comportamenti e alla cultura anche internazionali, ma soprattutto a
quel nuovo gusto che si nutriva d’antico, considerato fonte
d’ineguagliabile semplicità e in grado di confrontarsi con i
problemi della modernità.
Come afferma Massimiliano Finazzer Flory, Assessore alla Cultura del
Comune di Milano, si tratta di “Una doverosa attenzione a una figura
come quella del Piermarini, non solo dedicata all'architetto, ma ad
un uomo che sapeva ascoltare Milano”.
L’esposizione, “Omaggio a Piermarini”, promossa dal Comune di
Milano, Assessorato alla Cultura, dal Comitato Nazionale per le
Celebrazioni del Bicentenario della Morte di Giuseppe Piermarini
(1734-1808), in collaborazione con il Museo Teatrale alla Scala che,
in collaborazione con la Civica Raccolta delle Stampe Bertarelli, ha
messo a disposizione i 7 documenti - manoscritti, disegni,
incisioni, bozzetti - che compongono la rassegna.
Degni di nota, il ritratto di Piermarini, dipinto da Martin Knoller
nella seconda metà del ‘700, l’eccellente volume del 1789 con alcune
incisioni di Giacomo Mercoli tratte dai disegni originali di
Piermarini sulla Scala, il Bozzetto per il primo sipario del Teatro
alla Scala su soggetto di Giuseppe Parini, disegnato da Donnino
Riccardi nel 1778, il Bozzetto per il timpano del teatro con il
carro di Apollo, una terracotta di Giuseppe Franchi del 1778.
Giuseppe Piermarini nasce a Foligno il 18 luglio 1734. Dal 1765 è
giovane di studio di Luigi Vanvitelli, l’architetto della Reggia di
Caserta. Nel 1769 Vanvitelli si reca a Milano con il figlio Carlo e
con “l’amato discepolo” Piermarini per ristrutturare il palazzo di
corte (oggi Palazzo Reale) quale residenza del futuro governatore,
l’arciduca Ferdinando d’Asburgo, e della sua famiglia. Venuta meno
l’approvazione al progetto vanvitelliano, l’incarico è affidato al
giovane folignate, nominato Imperial Regio Architetto il 13 novembre
1769. Da questa data Piermarini affronta un trentennio di intensa
attività nella Lombardia Austriaca e in modo particolare a Milano:
incarichi per la corte e per i privati, interventi relativi alle
riforme dello Stato volute dall’imperatrice Maria Teresa e dal
figlio Giuseppe II, controllo dell’attività edilizia, insegnamento
nella nuova Accademia di Brera. Nel 1798 Piermarini rientra a
Foligno dove muore nel 1808.
OMAGGIO A PIERMARINI
Milano, Museo Teatrale alla Scala (Largo Ghiringhelli 1, p.zza
Scala)
FINO AL 2 febbraio 2009
Orari: tutti i giorni, dalle 9.00 alle 12.30 (ultimo ingresso alle
12.00) e dalle 13.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17.00).
Chiuso il 24 dicembre pomeriggio; 25 e 26 dicembre; 31 dicembre
pomeriggio; 1° gennaio.
Biglietti: intero 5 Euro; gruppi 4 Euro; scuole 2,5 Euro (il
biglietto consente la visita al Museo)
Informazioni: tel. 02.88797473
(©
Ansa Latina)
SITE
Teatro
Alla Scala
|