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Sem alimentação, Eluana deverá levar mais de dez dias para morrer

08/02/2009

Foto:

Eluana Englaro, 37, a italiana que vive em estado vegetativo
 

da Efe, em Roma

Eluana Englaro, 37, a italiana que vive em estado vegetativo há 17 anos e que a família quer ajudar a morrer, permanece sem alimentação nem hidratação via sonda neste domingo. É o segundo dia consecutivo do protocolo de eutanásia que a Justiça italiana autorizou que fosse aplicado a ela. Eluana deverá levar de dez a 20 dias para morrer de inanição e desidratação.

O neurologista Carlo Alberto Defanti, que supervisiona o processo, informou neste domingo à agência de notícias Ansa que "por enquanto, as condições clínicas são estáveis" e que "segue a suspensão total de nutrição artificial". Nos próximos dias, Eluana deverá receber apenas os medicamentos anti-convulsivos e sedativos.

Enquanto Eluana não morre, o conservador primeiro-ministro italiano, Silvio Berlusconi, luta para evitar a conclusão do procedimento. Nesta segunda-feira (9), entra na pauta do Senado um projeto de lei proposto por Berlusconi que pretende proibir que qualquer paciente tenha a alimentação e a hidratação retiradas --o que impediria a eutanásia de Eluana.

O primeiro-ministro espera ver o projeto aprovado em "dois a três dias" para "salvar" Eluana. "Francamente, não entendo como profissionais que têm que salvar vidas humanas possam se comprometer com uma ação dessas, que leva à morte com crueldade, privando o organismo de comida e de água.' 'Nós [governo] somos a favor da vida e da liberdade.'

O pai de Eluana convidou Berlusconi a visitar a mulher, para ver o estado em que ela está.

Na sexta-feira (6), Berlusconi sofreu uma derrota ao conseguir, no Conselho de Ministros, a aprovação de um decreto-lei que proibia a eutanásia de Eluana apenas para ver o texto ser barrado pelo presidente, Giorgio Napolitano, que o considerou inconstitucional.

Não era a primeira vez que Berlusconi tentava manter Eluana viva. Na semana passada, o ministro da Previdência Social da Itália, Maurizio Sacconi, acusou a clínica em que Eluana está --La Quiete, na cidade de Udine-- de não ter todos os equipamentos para o processo --o que acabou negado. Procuradores italianos ainda convocaram os médicos que se ofereceram para participar do procedimento a depor.

Batalha

Eluana sofreu um acidente de carro em 1992 que a deixou em estado vegetativo. Há quase uma década, os familiares decidiram pleitear na Justiça uma autorização para deixar a moça morrer sob alegação de que essa seria a vontade dela.

Na Itália, pacientes têm o direito de recusar tratamento, mas não existe uma lei que lhes permita dar orientações sobre qual tratamento gostariam de receber no caso de um dia ficarem inconscientes. Foi graças a essa brecha que, em 9 de julho de 2008, a Corte de Recursos de Milão aceitou o pedido pela morte de Eluana.

Três meses depois, a Corte Constitucional confirmou aquela sentença, esgotando a possibilidade de recursos.

(© Folha Online)

 


IL CASO ENGLARO

Il papà di Eluana si rivolge alla Chiesa: "Non mi può imporre i suoi valori"
 

Udine - "Rispetto la Chiesa, ma non mi può imporre i suoi valori". Lo ha dichiarato Beppino Englaro in un’intervista al quotidiano spagnolo ‘Es Pais’. "Provo per la Chiesa un profondo rispetto e mi aspetto lo stesso - afferma il padre di Eluana - Spero che sappiano quello che dicono e fanno, ma non polemizzo con loro. La Chiesa non ha nulla a che vedere con questa storia. Non mi può imporre i suoi valori. Il magistero della Chiesa è morale; lo Stato è laico. Quello che dice la Chiesa deve riguardare i cattolici, non a chi non segue questa religione".

"Spero che la storia di Eluana serva perchè la gente capisca che la medicina deve pensarci mille volte prima di creare situazioni che non esistono in natura, è una pazzia - ha concluso Englaro - La condanna a vivere senza limiti è peggio della condanna a morte. In famiglia abbiamo espresso la nostra posizione mille volte. Siamo tre purosangue della libertà. Non abbiamo bisogno di ascoltare litanie. Nè culturali, nè religiose, nè politiche".

LE ISPEZIONI

I Nas di Udine e Roma che ieri sono entrati nella clinica dove è ricoverata Eluana Englaro e hanno passato al setaccio carte e documenti, poi in serata hanno steso un verbale. Possibili "anomalie amministrative" potrebbero riguardare le modalità di ricovero di Eluana e il passaggio della 'gestione' dell'assistenza della donna dall'Azienda Sanitaria Medio Friuli all'associazione 'Per Eluana' costituita per attuare il protocollo definito in base al decreto della Corte di Appello di Milano, nonché le successive modalità del ricovero a 'La Quiete' di Udine. Dubbi anche sull'ipotesi di cambio di destinazione della stanza dove Eluana è ricoverata e assistita e sul cambio di funzione dell'assistenza: da ricovero per lungodegenti a ricovero per attuare il protocollo previsto sulla base del decreto della Corte d'Appello di Milano.

Per i Carabinieri dei Nas, il cambio di destinazione di una stanza o di un reparto di una struttura sanitaria, oppure il cambio di una funzione, da assistenziale ad 'accompagnamento alla morte', devono infatti essere autorizzati, ovvero rientrare in un piano deciso dalla Regione Friuli Venezia Giulia che ha competenza primaria in campo sanitario e assistenziale. A loro parere, alla 'Quiete' di Udine, dove da martedì è ricoverata Eluana Engaro, è accaduto questo ma senza autorizzazioni preventive della Regione o dell'Azienda sanitaria 4 'Medio Friuli' che ha giurisdizione sulla casa di riposo.

Sarà la Procura della Repubblica di Udine a dover valutare se la 'anomalia amministrativa' ha o meno rilevanza penale e, quindi, se sulla base della relazione dei Nas ricorrono o meno i requisiti per un intervento cautelativo, come potrebbe essere il sequestro della stanza dove si trova ricoverata Eluana. La donna, in stato vegetativo da 17 anni, è stata 'presa in carico' dall'associazione 'Per Eluana', costituita a Udine alcune settimane fa. E' stata ricoverata alla casa di risposo 'La Quiete' come una qualsiasi malata lungodegente. Per le cure - come per tutti gli altri ricoverati - sono intervenuti i medici dell'Usl 'Medio Friuli'. Tre giorni dopo il suo 'status' è cambiato. L'associazione ha comunicato all'Usl che avrebbe attuato il protocollo definito sulla base del decreto della Corte d'Appello di Milano che autorizza la sospensione della nutrizione. Per l'attuazione di tale protocollo - ha comunicato - non servivano più i sanitari dell'Usl ma erano sufficienti quelli dell'associazione. E proprio su questa modifica dello status del ricovero del 'paziente Eluana' che i Nas hanno indagato.

Il verbale - si parla di alcune pagine - verrà trasmesso ora a Regione e Asl 4, oltre che a Roma al ministro del welfare. La casa di cura 'La Quiete' sulla questione evita alcun commento.

LA REPLICA DELLA CASA DI RIPOSO

Per Ines Domenicali, presidente della casa di riposo ''tutta la procedura di ricovero e tutte le operazioni relative sono state seguite nella più assoluta regolarità e correttezza''. Domenicali si è riferita alle ispezioni dei Nas ''che hanno accertato - ha detto - la regolarità dei requisiti strutturali e organizzativi della Quiete, struttura autorizzata con decreto della Regione Friuli Venezia Giulia, con l'ultimo rinnovo il 15 dicembre 2008. La struttura infatti - ha detto Domenicali - è autorizzata ad accogliere persone non autosufficienti e malati gravi dopo le dimissioni dalle strutture ospedaliere, svolgendo così funzioni di Residenza sanitaria assistita (Rsa). A tale scopo - ha proseguito la presidente della casa di riposo udinese - è in atto una apposita convenzione con l'Azienda sanitaria ad ulteriore conferma dell'idoneità della struttura''.

(© Il Quotidiano)

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