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Quadro de Renoir roubado há quase 25 anos é recuperado na Itália

04/06/2009

Quadro de 1895 do impressionista francês Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), que havia sido roubado há quase 25 anos e foi recuperado na Itália
 

A Polícia italiana recuperou quadro de 1895 do pintor impressionista francês Pierre-Auguste Renoir (1841-1919), que foi roubado em outubro de 1984 na casa de um colecionador de arte em Roma, confirmaram hoje à Agência Efe fontes policiais.

A obra, um óleo sobre tela de 30 por 29 centímetros de tamanho, foi recuperada há três dias na província italiana de Treviso na residência de um colecionador de arte, depois de este avisar à Polícia sobre a presença da pintura.

A operação policial que levou à recuperação do quadro foi desenvolvida por agentes italianos em colaboração com a Interpol (Polícia internacional) e põe fim a uma investigação retomada em agosto de 2008.

Durante a investigação, segundo informa a Polícia italiana em comunicado de imprensa, os agentes reconstruíram o caminho que o quadro seguiu durante estes quase 25 anos.

O quadro do pintor francês, no qual traços impressionistas de cores vivas recriam uma cena de fervor e apoio popular a um líder que leva um cetro, é inspirado em "Édipo Rei" (430 a.C.), a tragédia do dramaturgo clássico grego Sófocles.

(© UOL Notícias)

 


Ritrovato ad Asolo Renoir rubato a Roma

Un collezionista trevigiano ha rivelato ai Carabinieri di possederlo

Asolo – Ritrovato un dipinto di Renoir trafugato 25 anni fa a Roma: è l’Edipo Re, un olio su tela di 30 centimetri per 29, ricomparso ad Asolo.

La tela di Pierre Auguste Renoir è stata sequestrata dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Venezia. Era in mano ad un collezionista trevigiano: è stato proprio lui a segnalare ai Carabinieri di essere in possesso di quel quadro.

Il collezionista, un architetto di Asolo, aveva acquistato l'opera con solo 30mila sterline. Una cifretta se si tiene conto che ora, dopo l’autentificazione degli esperti che incaricati dalle forze dell’ordine, si parla di un’opera di un valore che si aggira sul milione di euro.

Il quadro era stato battuto all’asta per 85mila sterline da Sothebys’s, la nota casa d’aste londinese, nel 1981. Era stato acquistato da un collezionista di Roma. E tre anni dopo gli venne rubato, per poi arrivare in casa dell’architetto di Asolo. Questi l’aveva acquistato sulla fiducia, senza l’autentica.

Almeno così ha dichiarato. Tempo fa aveva confidato a dei conoscenti che aveva visto in internet un quadro molto simile al suo che risultava essere stato rubato.

Lui riteneva che non potesse essere il suo.
Ora l’architetto di Asolo potrebbe finire sotto processo per ricettazione. Eviterà il processo nel caso in cui dovesse riuscire a comprovare la sua buona fede nell’acquisto.

Il dipinto è stato messo sotto sequestro dopo una serie di attività investigative avviate nel 2008 con il coordinamento del pm di Treviso Giovanni Valmassoi. Gli uomini dell’Arma hanno ricostruito i vari passaggi di mano del dipinto, sino alla sua ricomparsa sul mercato antiquario italiano. Determinante per ricostruire il percorso del quadro trafugato, la collaborazione della polizia inglese e francese interessate tramite l'Interpol.

(© Oggi Treviso)


Un gel nanotecnologico per il restauro e la conservazione delle opere d'arte

 Foto: Fapesp
 
Um gel nanotecnológico, fruto de anos de pesquisa de uma equipe da Universidade de Firenze, revoluciona a técnica de restauro de obras de arte.

Nature Materials segnala una ricerca di un gruppo di ricercatori fiorentini  in collaborazione con la Georgetown University di Washington DC 
 
Un gel nanotecnologico, un prodotto innovativo che permette la pulitura selettiva di patine di degrado dai dipinti o da porzioni di dipinti senza danneggiarli, grazie a peculiari proprietà viscoelastiche che eliminano in modo quasi totale gli usuali inconvenienti legati alla rimozione dell'agente di pulitura. E' il frutto di anni di studio di un'équipe costituita da ricercatori del Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze e del Consorzio Interuniversitario per lo Sviluppo dei Sistemi a Grande Interfase (CSGI) - che ha sede nel capoluogo toscano - impegnati nell'applicazione delle nanoscienze e della nanotecnologia alla conservazione delle opere d'arte.

La ricerca, coordinata da Luigi Dei, responsabile del laboratorio ‘Nanomateriali e beni culturali' del Dipartimento di Chimica, e da Piero Baglioni, Direttore del Consorzio CSGI e realizzato in collaborazione con Richard G. Weiss del Dipartimento di Chimica della Georgetown University di Washington DC, è stato pubblicato il 30 aprile scorso sulla rivista Langmuir della American Chemical Society.

Lo studio ha ricevuto l'attenzione della rivista Nature Materials che lo ha recensito nella rubrica Research Highlights del volume di Giugno 2009.

Nel gel, a base acquosa, grazie alla presenza di domini nanostrutturati in cui l'acqua e solventi a differente grado di polarità restano "intrappolati" in sistemi supramolecolari costituiti da un polimero (il poli-vinil-alcol) e da un agente di cross-linking (l'anione borato), si realizzano interazioni intermolecolari tali da conferire al sistema un modulo di elasticità (storage modulus) ben superiore a quello di dissipazione (loss modulus), rendendo il gel particolarmente efficace. I ricercatori sono riusciti nell'obiettivo di caricare il gel con opportuni solventi organici, mantenendo inalterate le eccezionali proprietà viscoelastiche e al contempo incrementandone il potere solubilizzante nei confronti delle sostanze estranee all'opera d'arte che sono normalmente da rimuovere durante le operazioni di restauro.

Lo studio è scaturito dal lavoro di una tesi di dottorato di ricerca in Scienza per la Conservazione dei Beni Culturali (realizzata da Scilla Grassi) e di due tesi di laurea specialistica in Scienze per i Beni Culturali (di Manuela Cossalter ed Irene Natali). Gli altri co-autori sono Gabriella Caminati, ricercatrice al Dipartimento di Chimica, ed Emiliano Carretti, contrattista al Consorzio CSGI.

"La ricerca più avanzata nel campo della scienza dei materiali - ha affermato Luigi Dei - è in grado di dotare il mondo della conservazione e del restauro di strumenti e tecniche assolutamente innovativi, a basso impatto ambientale e in grado di minimizzare possibili effetti collaterali associati all'intervento conservativo".

(© Oriundi)
 

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