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Mostra no Vaticano faz homenagem a Galileu Galilei

18/10/2009

Mostra do Vaticano em homenagem a Galileu Galilei

COMEMORAÇÃO

Em cartaz até janeiro, a exposição tem manuscritos do astrônomo, que foi considerado herege pela igreja por afirmar que a Terra não era o centro do Universo

DA ASSOCIATED PRESS

Telescópios rudimentares, globos celestes e manuscritos de Galileu Galilei poderão ser vistos no Museu do Vaticano em uma exposição que marcará o 400º aniversário das primeiras observações do astrônomo.

Astrum 2009: Astronomia e Instrumentos" narra a história do astrônomo a partir de suas ferramentas, desde de um globo do século 3 a.C. até um complexo telescópio.

Em uma entrevista coletiva para lançar a exposição, na última terça-feira, o monsenhor Gianfranco Ravasi, responsável pelo departamento de cultura do Vaticano, se recusou a rever a condenação que a Igreja Católica aplicou a Galileu no século 17 pela descoberta de que a Terra gira em torno do Sol. A igreja ensinava na época que a Terra era o centro do Universo.

Entretanto, Ravasi disse que, embora seja necessário ter coragem para admitir os erros quando eles são cometidos, ele prefere "acreditar que é necessário olhar mais para o futuro".

A igreja denunciou a teoria de Galileu como uma ameaça para a fé. Julgado como herege em 1633 e forçado a se retratar, ele foi condenado a prisão perpétua, depois domiciliar.

A decisão serviu de combustível para as acusações de que a igreja era hostil à ciência- reputação que o Vaticano tenta mudar. Em 1992, o papa João Paulo 2º declarou que a acusação contra Galileu foi um erro que resultou em uma "incompreensão mútua trágica". A exposição, e outras iniciativas do Vaticano para marcar o 400º aniversário do telescópio de Galileu, são parte de um esforço do Vaticano para se redimir.

Um dos destaques da mostra é um manuscrito original de Galileu, "Sidereus Nuncius", documento de 1610 em que ele gravou suas descobertas.

Tommaso Maccacaro, presidente do Instituto Nacional de Astrofísica da Itália, afirmou que é importante olhar para os instrumentos não apenas com um olhar científico mas também cultural, já que a astronomia teve um impacto na maneira como nos percebemos. "As observações nos fizeram entender que a Terra e o homem não tinham uma posição privilegiada no Universo", afirmou. "Eu me pergunto quais ferramentas usaremos nos próximos 400 anos e que revolução elas trarão consigo".

A exposição será aberta ao público amanhã e ficará em cartaz até 16 de janeiro.

(© Folha de S. Paulo)


Vaticano espone strumenti Galileo nella mostra Astrum 2009

Mons.Ravasi: Workshop esperti per opera divulgativa nelle scuole

Una nuova esortazione al dialogo tra scienza e fede è venuta questa mattina da monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, intervenuto alla presentazione della mostra “Astrum 2009: astronomia e strumenti. Il patrimonio storico italiano quattrocento anni dopo Galileo”, che si aprirà il 16 ottobre nei Musei Vaticani. “Scienza e teologia sono due magisteri non sovrapponibili, ma paralleli, con i loro statuti e la loro epistemologia. Si devono ascoltare ma sono indipendenti, non conflittuali”. Interrogato sulla “ripresa di interesse” in Vaticano per Galileo, monsignor Ravasi ha sottolineato l’aspetto “filologico” che riguarda “la documentazione dell’evento” ed è “un percorso da fare con molta serenità e oggettività”. Quindi ha aggiunto: “Ritornare a considerare il tribunale della storia come una componente del dialogo tra scienza e fede è giusto, bisogna avere il coraggio di farlo e riconoscere gli errori. Ma non si può tenere sempre aperto questo tribunale”. Il presule ha anche espresso il “grande desiderio” di “convocare una serie di esperti per un workshop, per studiare una comunicazione a livello didattico-didascalico di tutti questi problemi, comprese le polemiche”. Un’opera di tipo divulgativo, anche “per le scuole”, che possa sintetizzare e aiutare a comprendere la vicenda Galileo, “polemiche comprese” ma senza confusione di termini.

Oltre a monsignor Ravasi, sono intervenuti questa mattina, preso la sala stampa della Santa Sede, padre José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana; Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani; Tommaso Maccacaro, presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e Ileana Chinnici, curatrice della mostra. La mostra, visitabile fino al 16 gennaio 2010, espone 130 oggetti, una selezione di strumenti che illustrano il percorso e il progresso dell’astronomia negli ultimi secoli: dal cannocchiale creato dagli olandesi per scopi bellici e usato per la prima volta da Galileo per le osservazioni celesti (esposto in copia) al più sofisticato misuratore astronomico della fine del XIX secolo, passando per un astrolabio del XII secolo, lo strumento più antico. Tra gli oggetti di maggior valore anche il manoscritto originale del Sidereus nuncius. I pezzi esposti appartengono ai vari Osservatori e istituti di ricerca italiani, confluiti nell’Inaf, nell’ambito del recente riordino della ricerca astronomica italiana, che ha permesso di valorizzare maggiormente questo patrimonio strumentale, ubicato nelle diverse strutture. Con l’occasione dell’Anno internazionale dell’Astronomia, è stata concepita questa mostra per dare visibilità a questo patrimonio.


La mostra mette in evidenza l’impatto “non solo strettamente scientifico ma anche e soprattutto culturale che l’astronomia ha avuto e continua ad avere sul progresso del pensiero e sulla nostra percezione del mondo” ha rilevato Tommaso Maccararo, presidente dell’Inaf. Dalle osservazioni di Galileo a oggi, ha affermato, ci siamo a volte “illusi” di aver scoperto i “misteri del cosmo”, ma in realtà “è sempre maggiore quanto non conosciamo di quanto sappiamo”. “L’Italia possiede un patrimonio storico e astronomico unico al mondo, per numero e valore delle collezioni”, ha fatto notare Ileana Chinnici, curatrice della mostra. Una sezione “percorre anche la storia della Specola vaticana”, ha sottolineato padre José Gabriel Funes, direttore di questo istituto, nata in una prima forma già nel 1582 sotto Papa Gregorio XIII. La sede di Castel Gandolfo è stata visitata appena lo scorso 16 settembre da Benedetto XVI. Sulla “componente emozionale, poetica e fantastica che ha sempre accompagnato lo stupore dell’uomo nei confronti del cosmo” si è soffermato Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani.

(© Il Velino)


Embaixada divulga programa da IX Edição da Semana da Língua Italiana no Mundo em Brasília

Dedicada à ciência, à astronomia, à tecnologia e à arte, a  IX Edição da “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo” será realizada em Brasília de 19 a 23 de outubro. O evento será realizado nas dependências da Universidade de Brasília – UNB, com a qual a Embaixada tem acordo de cooperação científica e cultural. O evento que tem o objetivo de promover a língua, cultura e história italiana, obedece ao seguinte programa:

Programação

Veja mais informações sobre a

Settimana della Lingua Italiana nel Mondo 

Linee guida elaborate dall’Accademia della Crusca

La creatività ha le sue radici nelle capacità dell’individuo, nella mente del singolo, desideroso di oltrepassare il già noto e disponibile; ma i suoi frutti maturano in contesti di forte vivacità culturale e ricchi di fermenti innovativi. La terra italiana, posta al crocevia di molte civiltà diverse e fecondata dai loro lasciti, ha offerto ripetutamente queste condizioni propizie all’operare individuale. Le colonie greche fittamente presenti sulle nostre coste furono punti di approdo delle più importanti scuole di pensiero scientifico dell’antichità; agli Etruschi si riconosce una particolare versatilità nelle tecniche e nelle arti. Ma un'ingegnosità multiforme si destò nelle popolazioni d'Italia nelle epoche successive, quando tutto il mondo circostante diventò più articolato, dinamico e popoloso. Le nostre città marinare, quando presero, a gara tra loro, la guida dei traffici nel Mediterraneo; i Comuni nei quali si affermò lo spirito imprenditoriale della prima borghesia d‟Europa; le Corti rinascimentali, in cui il mecenatismo dei signori s'incontrava con le menti più nutrite di cultura; le città universitarie che nell’avanzante civiltà delle scienze e delle macchine attirarono gli ingegni più acuti; la nostra unificazione politica, che dette una forte spinta al desiderio di costruire una società nuova con una nuova capacità produttiva nel Paese: sono state queste le congiunture storiche che, in ambienti e scenari disparati, hanno permesso a singoli individui di dare il meglio di sé, inventando, investigando, scoprendo, progettando, costruendo, anche senza particolare abbondanza di mezzi materiali.

Si direbbe che davvero il monito lanciato da Dante – “fatti non foste a viver come bruti, / ma per seguir virtute e canoscenza” – ha risuonato costantemente nell’animo di molti Italiani, in qualsiasi angolo della loro patria vivessero e dovunque andassero ad operare.

Il terreno della creatività scientifica e dell’inventività tecnologica è di per sé contiguo con quello della produzione letteraria e artistica; in Italia, dove letteratura e arti occupano uno spazio immenso, i rapporti tra i due campi sembrano più intrecciati che altrove. Non sono pochi, da noi, i grandi artisti che sono stati anche ideatori di macchine e gli scienziati e tecnici che sono stati anche eminenti scrittori e talora poeti e musici: da Brunelleschi ad Alberti a Leonardo, da Galileo a Redi a Magalotti, da Stoppani a Gadda a Primo Levi. Sembra proprio che in tanti casi la ricerca del bello sia stata intrinseca anche all’indagine scientifica e all’ideazione di congegni e strumenti. Non si sarebbero trovate le stupefacenti soluzioni tecniche per edificare cupole e campanili senza l'intimo anelito a sposare gli edifici al cielo soprastante e senza il desiderio di dare nuovo movimento all’intero profilo delle città. Non si lavora alla produzione di strumenti musicali di meravigliosa flessibilità espressiva senza una forte sensibilità per la magìa dei suoni. Non si perfezionano le tecniche del restauro senza un quotidiano rapporto d'amore con uno straordinario patrimonio di opere d'arte che ti circonda e ti si appella. Non si producono pagine stampate di rara efficacia visiva senza la familiarità con scrittori e poeti dell’antichità e con le forme della scrittura che ti parlano dai marmi, dai bronzi, dai conii della civiltà classica. Non si sviluppa la tecnica per raffinare l'elemento base dell’alimentazione, la farina di grano, senza il gusto per cibi vari e saporosi da porre ogni giorno sulla propria tavola. Non si tracciano le più eleganti linee aerodinamiche e stilizzanti per veicoli e ambienti senza aver acquisito il senso della prospettiva dai nostri disegnatori e architetti rinascimentali.

La storia della creatività e dell’operosità individuale nella società italiana trova pieno riscontro nella storia della nostra lingua. Anche questa è nata dalla potenza espressiva di individui d'eccezione, che hanno improntato di sé l'idioma quotidiano di una comunità particolarmente industre. Accadde a Firenze nel Trecento. E anche nei secoli successivi la nostra lingua è cresciuta attraverso l'opera assidua di altri individui geniali che continuarono ad arricchirla e regolarla, in assenza e in attesa, per molto tempo, dell’opera collettiva di una comunità di suoi parlanti. Furono spesso gli scienziati, gli artisti e i tecnici a darle, con le loro scritture, rigore e scioltezza insieme: primeggiano, in una lunga schiera, i nomi di Alberti, Leonardo, Michelangelo, Cellini, Galileo con i suoi molti allievi e seguaci, Cesi, Torricelli, Stelluti, Redi, Salvator Rosa, Magalotti, Algarotti, Vallisnieri, Spallanzani, Mascheroni, Volta, Canova. Un caso particolare è quello dei Futuristi e della loro ricerca espressiva, sia linguistica che pittorica, ispirata dal mito della macchina.

Possiamo trovare la nostra immagine nello specchio delle altre culture cercandovi le parole che indicano le nostre attitudini particolari e l'apporto di singoli individui nelle più diverse arti, libere e applicate, nella musica, nelle scienze, nelle tecnologie, negli arredi, in molteplici attività, dalla finanza alla marineria, alle arti militari, alla cucina, agli sport. Lasciando pur fuori la lingua della finanza, quella della musica e quella della cucina, notoriamente portatrici di una moltitudine di italianismi in tutto il mondo, desta sorpresa vedere come abbiano viaggiato ampiamente, fuori d'Italia, anche parole come affresco, algebra, architrave, arsenale, artigiano, artista, barca, barocco, bassorilievo, belvedere, bronzo, bussola, calamita, canale, cannone, capitano, carato, cardano, carena, carrozza, corriere, cupola, disegno, fanale, fantasia, faro, fregata, garbo, graffito, grecale, grotta, grottesca (tipo di decorazione pittorica parietale), guida, influenza, libeccio, maestrale, maestro, maiolica, maneggiare, miniatura, modello, molo, mosaico, neutrino, nulla, numero, pastello, patina, pensiero, piazza, pila, pilastro, pilota, pista, pittoresco, politezza, poppa, porcellana, portafoglio, portico, posta, profilo, prua, quadro, razza (il cui significato etimologico è „allevamento di cavalli‟), regata, salone, salto, scala, scalata, scandaglio, scirocco, scorta, smalto, soldato, squadra, staffetta, stampa, stile, studio, telescopio, terrazza, tramontana, trampolino, transito, tribuna, valigia, vedetta, verismo, voluta, zero…

Sono solo le stelle più luminose, tra altre 40001, di una costellazione che brilla nel cielo dei due emisferi.

Per la IX “Settimana” l'Accademia della Crusca procurerà di documentare con pubblicazioni l'opera di Leonardo da Vinci e di Galileo, osservata dalla prospettiva linguistica, e la vicenda particolarissima della rivoluzione alimentare ed economica avvenuta nella tecnologia molitoria del grano nel Cinquecento con l'invenzione del buratto meccanico: un evento al quale si ispirarono i fondatori dell’Accademia per simboleggiare la loro innovativa opera di vaglio dei testi e della lingua.

(© Oriundi)


Definida a programação da IX settimana della língua Italiana na circunscrição consular Paraná/Santa Catarina

A circunscrição consular italiana dos estados do Paraná e Santa Catarina está divulgando a programação da IX settimana della língua Italiana na região.  A organização contou com a colaboração das entidades gestoras dos cursos de língua italiana - Comitato Dante Alighieri e Centro de Cultura Italiana Pr-Sc.

A abertura e apresentação do programa ocorrerão na próxima segunda-feira (19), às 19h, no Museu Paranaense (rua Kellers, 289, Alto São Francisco, Curitiba). Na ocasião também será inaugurada uma mostra do fotógrafo Henrique Castellana Prochmann e a exposição Inventos e Inventores Italianos.

Confira aqui os demais eventos programados

(© Oriundi)

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